I minerali sono solidi cristallini “sintetizzati” da quel laboratorio unico ed incredibilmente versatile che è la Natura, cioè cristalli formatisi in condizioni naturali. La loro formazione può essere di origine geo (minerali che formano le rocce terrestri), bio (parte integrante di ossa e denti di vertebrati, del guscio di molti invertebrati, segregati sotto forma di calcoli) o extra-terrestre (meteoriti). Tra i materiali con struttura periodica e ordinata, i minerali rappresentano i primi a essere stati oggetto di studio della cristallografia, inizialmente dal punto di vista morfologico ed ottico e, successivamente, dal punto di vista strutturale.
La moderna Mineralogia si occupa di minerali nei suoi aspetti fondamentali e di tipo applicativo. Oltre a caratterizzare nuove specie mineralogiche in termini di struttura, chimismo e fenomeni di ordine-disordine, studia la stabilità delle varie fasi in condizioni di temperatura e pressione variabile e la cinetica dei processi di trasformazione (riproducendo in laboratorio condizioni tipiche di crosta profonda e di mantello) per costruire modelli petrologici e geofisici capaci di interpretare eventi naturali complessi quali fenomeni vulcanici e sismici. Dal punto di vista applicativo, gli interessi della Mineralogia sono molteplici: si occupa dell’impatto su ambiente e salute di polveri sottili disperse in aria e minerali asbestiformi, di processi estrattivi di materie prime e di inquinanti del suolo, di protocolli di bonifica ed inertizzazione per trattamento di rifiuti, nonché di ispirare la sintesi di materiali biomimetici per impianti ed altre applicazioni biomediche; guarda all’uso industriale dei minerali al fine di ottimizzare i processi di produzione (un esempio su tutti, il cemento); svolge un ruolo strategico nel settore dei beni culturali, sia in termini di conservazione che di interventi di restauro, ed in quello gemmologico (pietre dure e metalli preziosi).