Vercelli

Basilica S. Andrea

Geminati e Croce S. Andrea

La basilica di Sant’Andrea fu edificata tra il 1219 ed il 1227 per iniziativa del cardinale vercellese Guala Bicchieri, già legato pontificio in Inghilterra presso Enrico III da cui si era recato per sistemare questioni relative alla Magna Charta. In Italia si tratta della testimonianza meglio conservata di architettura di transizione dal romanico lombardo al gotico, che qui richiama modelli cistercensi. La facciata della basilica associa pietre verdi, calcare bianco e cotto rosso. Ai lati della facciata svettano due campanili le cui cuspidi piramidali sono formate da mattoni scuri; su quella di sinistra vi è un gallo in ferro battuto e rame, mentre su quella di destra si trova una croce di sant’Andrea (una croce i cui bracci non sono disposti in maniera ortogonale ma prendono una forma a X).


Veduta aerea

Facciata della chiesa

Cuspide del campanile


Perché cristallografia

La croce di sant’Andrea della chiesa di Vercelli richiama la tipica geminazione dei cristalli di staurolite (dal greco stauros = croce), minerale di composizione ideale Fe2Al9Si4O23(OH). Un cristallo si dice geminato quando sono presenti due o più “individui” cristallini, cioè porzioni orientate diversamente nello spazio secondo delle leggi geometriche dette anche “leggi di geminazione”. La staurolite può formare geminati a croce di S. Andrea, in cui due individui formano un angolo di 60° (in alto in figura) e a croce greca in cui due individui formano un angolo di 90°(in basso).


La staurolite è un minerale della famiglia degli alluminosilicati, e può contenere diversi cationi quali ferro, zinco, cobalto e magnesio. Può presentare diverse colorazioni che vanno dal bruno al rosso al nero al verde. In Italia si trova soprattutto in Trentino e in Valtellina.



Esempi di staurolite con geminazione a croce di S. Andrea